L’UDITO
Quanti suoni sono entrati a far parte della nostra vita e riconosciamo in maniera automatica ? Il suono del nostro nome, il suono delle sirene.il suono delle campane ecc..
Ogni suono è in grado di ricondurci ad un’emozione, basti pensare anche solo al suono della musica …
Ora chiudi gli occhi e concentrati sul suono del tuo cuore e del tuo respiro ed entrando in connessione con te stesso, rispondi in maniera istintiva a queste tre domande:
QUAL E’ IL SUONO DEL MIO CUORE?
CHE RUMORE FA LA MIA VITA?
ASCOLTA E ANALIZZA LE TUE RISPOSTE CHE SENSAZIONI TI DANNO?
Ora, perchè oggi mi va cosi,’ come esempio scelgo me stessa e qui di seguito le mie risposte:
IL SUONO DEL MARE
E’ CARATTERIZZATA DAL RUMORE DELLA CONFUSIONE, A VOLTE GIOIOSA A VOLTE FASTIDIOSA. CERCO IL ‘RUMORE’ DEL SILENZIO
RICERCA DI PACE E TRANQUILLITA’
Scrivi un brano che contenga e sia caratterizzato da una di queste frasi (anche se non contenute esplicitamente:
APRI BENE LE ORECCHIE, DA QUESTO ORECCHIO NON CI SENTO, COSA MI TOCCA SENTIRE!, TI ASCOLTO.., HO BISOGNO DI SILENZIO
Ecco il mio brano:
Ero ragazzina, avrò avuto piò o meno dieci anni.
Ero tutto ,sommato serena e passare tutta l’estate in quel campeggio mi piaceva.
Mi piaceva girovagare tra le piazzole con la mia bicicletta, mi piaceva sbirciare i nuovi vicini di tenda e osservare cosa facevano e mi piaceva andare a vedere gli spettacoli dei ballerini Romagnoli alla sera, nella piazza del campeggio. Avevano dei costumi meravigliosi e io mi lasciavo incantare dalle ruote delle gonne delle ballerine.
Mi piaceva conoscere nuove persone ed ogni anno infatti oltre agli amici dei miei genitori, quelli di sempre, si aggiungevano i nuovi incontri e le nuove amicizie.
Lì trascorsi gli anni spensierati della mia adolescenza, ricordo come fosse ieri la prima cotta e il primo bacio dal sapore di Big Babol all’uva.
Quello però che ricordo con maggiore nostalgia, fu un pomeriggio particolare.
Non so perché ero sola, forse tutti i miei amici erano partiti?
Andai in spiaggia, il tempo probabilmente non era bellissimo perché c’era poca gente.
Io mi misi lì, seduta sulla sabbia con le gambe incrociate.
Mi misi li ad osservare, e ad ascoltare il mare e le ore trascorsero molto velocemente
Quali pensieri mi attraversarono la mente quel pomeriggio non lo ricordo bene, avevo tutta la vita davanti e probabilmente i miei erano soltanto sogni ad occhi aperti.
Per parecchio tempo rimasi lì immobile, a fissarlo. Una profonda sensazione di pace mi invase e il suo rumore mi cullò e placò tutte le mie inquietudini da adolescente.
Il suono delle onde, il fruscio del vento, il sapore del mare riuscirono a regalarmi un momento speciale che conservo ancora oggi in maniera così nitida, come fosse ieri nel mio cuore
Non ho ancora perso l’abitudine di ascoltarlo ed ogni estate aspetto di rivivere la magia di quel pomeriggio di tanti anni fa …